From “American Writing Today: A Diagnosis of the Disease,” a manifesto William T. Vollmann published in the Spring ’90 issue of Conjunctions. The image here, along with the image of Vollmann in his press flak jacket (1992), are from the anthology Expelled from Eden.
[…] Ci sarebbe molto altro da dire – l’empatia di Vollmann, sia nei romanzi che nei reportage, il modo in cui Vollmann registra, accetta, e cerca di capire ogni fenomeno, ogni evento, ogni individuo, meriterebbe un discorso a parte. Così come ogni cosa, per Vollmann, è degna di curiosità, ogni cosa è degna di rispetto. Questo è un altro dei grandi meriti del lavoro di Vollmann, e uno dei più problematici, che gli permette sì di addentrarsi nelle viscere e nei dilemmi morali di personaggi come Vlasov e Gerstein, e persino di Hitler, ma che allo stesso tempo fa suonare disturbante, a tratti, la totale assenza di giudizio con cui si avvicina a certi temi – uno su tutti, la prostituzione. Eppure, è un’assenza di giudizio che non coincide con una freddezza morale né con una mancanza di principi: come ci ricorda Vollmann, non dovremmo mai scrivere senza sentimento, e occorre sempre credere che la verità esista. […]
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